giovedì 15 novembre 2007

Una nanny per pochi


"Capital" - settembre 2006, numero 319
Ma quale tata...ci vuole una nanny


Rappresentano il non plus ultra nell'educazione di giovani rampolli di famiglie balsonate e di alto lignaggio. Curano la formazione dei figli, dalla culla alle elementari. Sono le nanny, le tate di madrelingua inglese, figure dal sapore vagamente ottocentesco, da romanzo britannico. Fanciulle di buona famiglia con tanto di formal training in istituti e università di prestigio, tra i quali spicca il Norlands Nanny College, la scuola delle balie immersa nella campagna del Berkshire, in Inghilterra, dove si impara a cambiare i pannolini e interpretare il "linguaggio non verbale del neonato": una Norlander sa di trovare sempre un posto altamente qualificato, meglio se nella nursery della famiglia reale, a Buckingam Palace. Di educatrici perfette, il Regno Unito ne ha diplomate quest'anno ben 111.484. Più di 110mila tate, un vero boom, che delineano chiaramente l'evoluzione del mestiere di nanny, divenuto una carriera di prestigio, con uno stipendio più alto di quello deli insegnanti. Balia, oggi, si tradice con una raffinata professionista dell'infanzia. E le tate sono tanto ricercate da indurre anche il presidente tusso Putin a sceglierne una. Anzi, uno per i suoi figli. Il nuovo zar di Russia, durante le vacanze estive in Italia, a Forte dei Marmi, ha infatti preferito una figura maschile come baby-sitter e tutor dei suoi figli. La popstar Madonna, invece, ha dichiarato di non riuscire a muoversi senza le tre nanny che si prendono amorevolmente cura dei figli Lourdes e Rocco. Tre living-in nanny, tate che seguono i bambini delle celebrità durante i loro spostamenti intorno al mondo. Come Georgia Brown, ex Norlander, che ha vissuto nelle stanze degli hotel di tutto il globo per seuire Jade, figlia di Mich (il cantante dei Rolling Stone) e di Bianca Jagger.
LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto