lunedì 24 settembre 2007

Credito al consumo...chi era costui?



CARTE REVOLVING:
ATTENZIONE AL TAEG
Sconti sì, ma solo con la revolving card personalizzata. L’ultima frontiera delle promozioni passa per la sottoscrizione di una carta di credito con il marchio della catena commerciale e quello della finanziaria. Si tratta di carte ricaricabili che permettono di comprare subito e di restituire a rate l’importo con l’aggiunta di interessi. L’offerta è per certi versi allettante perché i possessori di queste carte possono accedere direttamente a eventuali promozioni della catena commerciale che le emette senza bisogno di dover accendere una nuova domanda di finanziamento.
Attenzione però alle indicazioni di Tan e Taeg, valore, questo che, può raggiungere il 15-20% secondo quanto riporta la ricerca del 2005 di Altroconsumo. Ma quali sono i vantaggi per le società che emettono i finanziamenti? Innanzitutto ottenere informazioni sui gusti e sul comportamento dei clienti. Ogni volta che si utilizza la carta, infatti, la finanziaria ha la possibilità di tracciare tutti gli acquisti del titolare, che viene raggiunto così da proposte commerciali ad hoc con proposte di nuovi finanziamenti. Informazioni utili, che altrimenti la società dovrebbe comprarere all’esterno a caro prezzo.


TASSO ZERO:
CONVIENE DAVVERO?
Comprare un nuovo televisore Lcd e pagare in dieci comode rate senza spese supplementari per gli interessi. Si chiama tasso zero ed è il nuovo specchietto per le allodole per gli acquisti in tempi di saldi. Ma conviene davvero? Innanzitutto, occorre fare una distinzione tra le voci in capitolo. Da una parte, infatti, c’è tra la semplice rateizzazione del prezzo concessa dal rivenditore, dall’altra, invece, il finanziamento erogato da una società esterna che anticipa la somma al
negoziante. Nel primo caso si tratta di una semplice agevolazione ed è possibile perciò azzerare effettivamente le spese. Occorre fare attenzione, invece, quando interviene una finanziaria
esterna. In questo caso, infatti, il valore del Tan, pari a zero, nasconde un Taeg molto più alto che può arrivare fino al 15%. Una spesa di 4 mila euro, ad esempio, può comportare un esborso di circa 360 euro l’anno. L’interesse (Tan) viene sostenuto, in tutto o in parte dal rivenditore, ma poi ci sono le spese di istruttoria, incluse nel Taeg, che compensano lo sconto sul tasso.
Per non cadere nella trappola, consigliano gli esperti, meglio leggere attentamente il foglio
illustrativo.

1 commento:

Tarlo ha detto...

Da aggiungere al tuo articolo, che spesso le finanziarie anche a fronte di estinzioni anticipate e conseguente richiesta di chiusura conto, fanno spesso "orecchie da mercante" continuando ad inviare ai malcapitati clienti, esosissimi estratti conto.

Tarlo